Il Divin Codino: Baggio oltre il campione
Il Divin Codino è il nuovo biopic sul campione Roberto Baggio, disponibile in streaming su Netflix. Raccontare la vita di un grande campione come Roberto Baggio non è facile, tantomeno se il tempo a disposizione è poco più di un’ora. Il Divin Codino però ci prova, soffermandosi più sull’uomo che sulla leggenda calcistica che tutti […]
Il Divin Codino è il nuovo biopic sul campione Roberto Baggio, disponibile in streaming su Netflix.
Raccontare la vita di un grande campione come Roberto Baggio non è facile, tantomeno se il tempo a disposizione è poco più di un’ora. Il Divin Codino però ci prova, soffermandosi più sull’uomo che sulla leggenda calcistica che tutti conosciamo. Letizia Lamartire, regista del film, sceglie di narrare solo una porzione di vita del calciatore, diversamente dalla lunga narrazione scelta per la serie su Francesco Totti di Ribuoli. Non tutta la vita e tutte le gesta, ma sicuramente tutto il sentimento, il supporto familiare e l’amore sconfinato del pubblico per il grande Baggio.
La trama del film.
Il film parte dal difficile esordio di Baggio, fino ad arrivare al giocatore simbolo delle generazioni ’80 e ’90. I numerosi infortuni, le incomprensioni con gli allenatori, la voglia di vincere ma anche di mollare, quel rigore sbagliato ai mondiali del ’94, che però non riuscirà mai ad intaccare la strabiliante carriera del Divin Codino.
Il biopic ruota intorno a tre momenti fondamentali della vita del calciatore: gli inizi al Vicenza, il passaggio alla Fiorentina ed il primo grande infortunio; Il grande successo, i mondiali USA del ’94 e quel rigore, che sancì uno dei momenti più dolorosi per il campione; infine gli ultimi anni al Brescia con Mazzone ed il tentativo di tornare ai mondiali, stavolta Giappone 2002, dove però sappiamo non venne mai convocato.
Il cast de Il Divin Codino.
Nei difficili panni di Baggio c’è il giovane Andrea Arcangeli, conosciuto per la serie Romolus, che è riuscito a restituire al pubblico una bellissima quanto diversa versione del giocatore. Accanto a lui c’è tutta la famiglia, molto presente nella realtà come nel film: dalla bravissima Valentina Bellè, perfetta nel ruolo della moglie Andreina, al padre severo ma fiero, interpretato da Andrea Pennacchi; ancora i figli, la madre, gli allenatori che hanno creduto in lui e quelli che l’hanno temuto, da Arrigo Sacchi a Mazzone, interpretato dal comico Martufello e poi Trapattoni.
La filosofia di Baggio.
Nel film c’è anche tanta fede, quella buddista che Baggio aveva abbracciato, coinvolgendo anche la moglie, grazie al proprietario di un negozio di dischi diventato poi suo caro amico. Forse è proprio questa la colonna portante del film Il Divin Codino, una fede molto solida e una grande consapevolezza del proprio percorso, come dice il campione stesso:
Nella vita non conta il risultato finale, ma l’impegno che hai messo per raggiungerlo. Sapere di aver dato tutto quello che puoi dare per provare a centrare il tuo obiettivo: è questa la cosa importante per me, la filosofia che mi ha sempre accompagnato
Il Divin Codino è quindi un’ode alla rinascita, al non arrendersi e all’importanza di avere un obiettivo nella vita. In 92 minuti, quasi quanto la durata di una partita di calcio, la pellicola di Letizia Lamartire mostra la parte più intima del grande calciatore, quella meno esposta ai riflettori. Una grande umanità condensata nel lungo applauso dei suoi tifosi devoti, negli ultimi minuti del biopic, accompagnato dalla canzone di Diodato, L’uomo dietro il campione, scritta proprio per il film sul grande Roberto Baggio.
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