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Knives Out: recensione su un perfetto film giallo da riscoprire

Knives Out

Il film è un ottimo mix di giallo, drama, mistero, crime e comedy, un successo positivamente inaspettato

Knives Out è un film giallo, scritto e diretto da Rian Johnson. Una pellicola che ha avuto subito un grande successo di pubblico e critica nel 2019 su Prime Video. Adesso è approdato su Netflix ed è al primo posto dei lungometraggi più visti in Italia. Knives Out è un vero e proprio giallo deduttivo. Nel senso che un investigatore scopre l’autore di un delitto in base a indizi più o meno nascosti e fuorvianti. Generalmente all’interno di una ristretta cerchia di personaggi. Infatti, la trama del film gira intorno proprio a un investigatore che, in compagnia di un poliziotto, raggiunge una villa lussuosa.

Deve, infatti, interrogare i figli strambi di un capofamiglia morto nel corso della festa del proprio ottantacinquesimo compleanno. Ovviamente, il racconto dell’opera si avvicina moltissimo alle storie raccontate da Agatha Christie. La sceneggiatura di Rian Johnson, infatti, è piena di citazioni letterari e cinematografici del genere giallo. Degli esempi sono Arthur Conan Doyle, ma anche CSI e La signora in giallo. Il copione di Knives Out è incredibilmente perfetto. Perché è presente un equilibrato mix di indagini e intrattenimento spassoso. Rian Johnson, infatti, si è divertito con gli stereotipi del genere giallo.

Interessanti tutti i ribaltamenti in scrittura che rendono Knives Out appassionante

Non li ha semplicemente copiati, ma li ha ribaltati e li ha resi originali. Soprattutto, è riuscito in modo straordinario a equilibrare gli aspetti spassosi con quelli più drammatici. In questo modo, la pellicola appare subito travolgente e innovativa. L’originalità si nota soprattutto nel finale, dove tutto torna con intelligenza, comicità e serietà. Tornando alla trama di Knives Out, a metà del film, lo spettatore inizia a domandarsi se c’è qualcosa di più, oltre a un delitto con le conseguenti indagini. Il pubblico, infatti, non deve impegnarsi a scoprire il colpevole. Deve, piuttosto, capire cosa potrebbe accadere di altro.

Visto che il caso si è chiuso già dopo trenta minuti. E qui sta tutto il bello di questo magnifico Knives Out. Perché sono i personaggi a rendere davvero appassionante l’intera trama della pellicola. Sono scritti in maniera eccezionale da Rian Johnson. Sanno essere drammatici e divertenti con equilibrio, intelligenti e affascinanti. Lo spettatore non si può non appassionare a ognuno di loro. Soprattutto, grazie alle grandiose interpretazioni di un cast stellare. Formato da Daniel Craig, Chris Evans, Ana de Armas, Jamie Lee Curtis. E ancora, Toni Collette, Don Johnson, Michael Shannon, Lakeith Stanfield. Per finire, Katherine Langford, Jaeden Martell e Christopher Plummer.

La pellicola è di certo una grande sorpresa cinematografica, grazie anche al cast

Tutti recitano sopra le righe, ma è il modo giusto, perché la particolarità delle personalità e della storia lo chiedono. A Daniel Craig e Ana de Armas vengono assegnati i personaggi chiave di Knives Out. Coloro che nascondono tutte le caratteristiche più significative dell’opera. Il film, quindi, è meraviglioso nell’intrattenere e appassionare il pubblico. Quest’ultimo, infatti, rimane con il fiato sospeso per l’intera durata dell’opera. Soprattutto, grazie ai continui colpi di scena che avvengono. Knives Out, inoltre, è davvero intrigante. Perché ogni personaggio è particolare e mai scontato. I loro conflitti, poi, sono seri e allo stesso modo divertenti.

Knives Out, inoltre, potrebbe essere definito anche un mistery crime e thriller. Questo perché non vengono nascoste alcune scene in cui la violenza è importante per la storia. E poi ci sono i figli del capofamiglia che, insieme alle loro famiglie, hanno tutti dei buoni motivi per vederlo morto. Ogni personaggio, infatti, è misterioso, snob e fasullo. I loro tratti seri e drammatici vengono espressi con autoironia e umorismo. Tutti loro, infatti, sono accidiosi, vigliacchi. E sperano che siano gli altri a risolvere i loro drammi familiari. Rian Johnson, infatti, all’interno di Knives Out, li muove a suo piacimento. Come se fossero delle vere e proprie pedine di un gioco di società.

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Renata Candioto

rcandioto

Sono diplomata in sceneggiatura alla Roma Film Academy (ex Nuct) di Cinecittà a Roma. Amo il cinema e il teatro. Mi piace definirmi scrittrice, forse perché adoro la letteratura e scrivo da quando sono ragazzina. Sono curiosa del mondo che mi circonda e mi lascio guidare dalle mie emozioni. La mia filosofia è "La vita è uguale a una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita”.

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